Africa
Il Congo-Brazzaville è stato per tanti anni sede di una presenza missionaria sia dei frati Minori francescani, sia di altre realtà religiose. Alcuni dei nostri frati hanno fatto esperienze missionarie più o meno lunghe in Congo, a Brazzaville, pertanto la difficile realtà socio-economica del luogo ci è ben nota. I missionari svolgono ogni giorno tantissime attività volte a migliorare le condizioni di vita dei congolesi e anche con la nostra Onlus abbiamo portato avanti alcuni progetti per sostenere queste realtà; uno di questi è la realizzazione del centro per ragazzi di strada “Ndako ya bandeko” che in lingua locale (traduzione a senso) vuol dire “la casa di tutti”. Il centro si trova nell’estremo quartiere nord di Brazzaville, Makabandilou, ed è stato realizzato all’interno di una struttura ascrivibile principalmente a 4 nuclei. Un edificio funge da casa dei frati. L’edificio più grande invece è quello dei ragazzi, ospitati in grandi e luminose camere da 8-10 letti a castello. Per i ragazzi più grandi ci sono alcune stanze più piccole, con le scrivanie per leggere e studiare. Il terzo nucleo abitativo è destinato ai volontari che possono trovare nel centro un luogo accogliente dove incontrare la realtà della missione. Infine un grande edificio è destinato ad accogliere il forno del panificio. Questa è un’opportunità per i ragazzi di apprendere un lavoro e di crescere nella responsabilità, oltre che un modo per autofinanziare (almeno in parte) la loro vita nel Centro. I ragazzi che vengono ospitati nel Centro sono reduci da abbandono familiare o da situazioni di enorme disagio. Spesso si tratta di ragazzi cosiddetti “invisibili”, abbandonati alla nascita, perciò non riconosciuti: essi non godono di alcun diritto e vivono non solo nelle zone fatiscenti della città, ma anche dispersi tra i boschi e le radure. Altri hanno perso la famiglia durante la guerra, altri sono arrivati in città cercando la fortuna e il riscatto, altri sono stati maltrattati o cacciati dalle stesse famiglie di origine. Dopo una prima fase di effettiva ricerca, si passa a quella più impegnativa e difficile del reinserimento sociale.
Inoltre a circa 800 km dalla capitale, a Brazzaville, si trova un villaggio chiamato Makoua. Nella Repubblica del Congo questo villaggio per i frati rappresenta un punto importante della missione; esso è, infatti, il primo villaggio del Congo che ci li ha accolti. Al fine di migliorare le condizioni di lavoro di tante donne che lavorano nei campi, che per dare acqua ai loro raccolti o al loro bestiame devono fare tanta strada e portare a mano pesantissimi bidoni d’acqua, è stato realizzato nel 2014 lo scavo di un pozzo che ha eliminato questa difficoltà e ha permesso di usare acqua pulita per l’igiene personale, acqua potabile per l’alimentazione, migliorando nettamente le condizioni di salute e allontanando le malattie.
Lo scorso anno abbiamo sostenuto le cure di Rose. Già ad ottobre 2015 la piccola, di 9 anni, accusava gravi problemi ai reni. La situazione si è aggravata ancora di più a gennaio 2016 quando i medici dell’ospedale di Kinshasa hanno visto che uno dei reni era ormai fuori uso e che sarebbe andato in cancrena se non fosse stato asportato. Ad aprile 2016 la piccola Rose ha affrontato l’intervento di asportazione del rene con successo. Da ottobre 2015 ad aprile 2016 le spese per questo intervento, compreso i viaggi all’ospedale di Kinshasa (che si trova nell’altro Congo) ammontavano a 3350,00 euro, che la famiglia di Rose aveva come debito. Le spese per l’intervento della piccola Rose sono state coperte interamente dalla Onlus “Frate Gabriele Allegra” attraverso i fondi derivanti dal 5×1000”.