Cinema e letteratura
-Progetto Cineforum “E ora dove Andiamo?”
“Il cinema nel suo farsi narrazione della modernità, non solo consegna storie paradigmatiche con cui confrontarsi ma restituisce tratti dell’identità di una società e di una determinata stagione della Storia. I film diventano la filigrana attraverso la quale intuire e seguire i dinamismi delle appassionate domande e delle complesse risposte, delle vivaci inquietudini e del desiderio rinnovato di scorgere qualcosa del Mistero di Dio e dell’uomo” (Mons. Dario Edoardo Viganò)
TEMI:
-Viaggio, ricerca di sé, pellegrinaggio – Carità – Fede – Testimonianza – Perdono – Rapporto genitori/figli – Missione – Povertà – Fine vita – Dialogo interreligioso – Immigrazione – Nuove dipendenze – Rapporto ragione/fede .
Dopo la visione del film ha avuto seguito, con l’ausilio di un moderatore, libero dibattito e confronto sui temi proposti.
Scintille dantesche
Dal I gennaio al 21 dicembre del 1965 e dal I gennaio al 16 dicembre del 1967, il francescano Gabriele Maria Allegra, dalla Sicilia missionario in Cina, compose due diari danteschi, intitolando il primo, semplicemente, VII centenario dantesco a.d. 1965 e il secondo Scintille dantesche a.d. 1967. Originati dalla celebrazione del VII centenario della nascita di Dante e dall’invito a commemorare l’evento con una conferenza dennl’Aula Magna dell’Università di Hong Kong, i due quaderni sono rimasti inediti fino ad oggi. Nonostante l’occasionalità della stesura dei due Diari, in essi non c’è né improvvisazione né estemporaneità. Padre Allegra si sentiva vicino a Dante, come francescano e per antica consuetudine personale. Una ragione profonda lo teneva vicino a Dante. Una sua convinzione di sempre era che Dio ama la parola dell’uomo.
La Commedia non era forse stato un tentativo di tradurre la Bibbia nella lingua del suo tempo? Un tentativo di valorizzare tutte le risorse dell’uomo, a cominciare da quelle della ragione, perché si volgesse alla rivelazione?
Il volume propone una selezione dai due diari, condotta sui testi originali.
La dantista Anna Maria Chiavacci Leonardi ha scelto le parti ritenute più significative da un pusto di vista teologico e spirituale, e più profonde e nuove nell’interpretazione di Dante.
Francesco Santi ha steso l’introduzione e il commento.