Frate G. Allegra

Informazioni

Padre Gabriele Maria Allegra, frate minore di Sicilia, Apostolo della Parola di Dio in Cina

Biografia

Nato a S. Giovanni La Punta (Catania) il 26 dicembre 1907 dai coniugi Rosario Allegra e Giovanna Guglielmino, fra Gabriele fu battezzato con i nomi di Giovanni Stefano il 5 gennaio 1908.
Nel dicembre del 1918 entrò nel Seminario Serafico del convento di S. Biagio in Acireale.
Il 13 ottobre 1923 vestì l’abito francescano, con il nome di Gabriele Maria, e il 19 ottobre 1924 emise la prima Professione.
Fu ordinato sacerdote a Roma, nella cappella del Collegio Leoniano, da Mons. I. Dubowski, polacco, il 20 luglio 1930.
Nel 1924, in occasione della peregrinatio in Sicilia della reliquia del braccio di S. Francesco Saverio, chiese ed ottenne la grazia della vocazione missionaria.
Inviato a Roma, nel 1926, presso il Collegio Internazionale S. Antonio dei Frati Minori, per proseguire gli studi teologici, ebbe l’occasione di ascoltare nel 1928 una conferenza su Giovanni da Montecorvino, missionario in Cina dal 1294 al 1328 e primo Arcivescovo di Pechino, in occasione del VI Centenario della sua morte. La conferenza fu «come una miccia accesa, lanciata contro una polveriera» (G. ALLEGRA, Memorie, pag. 58), e lo convinse che egli era chiamato ad essere missionario in Cina. Avendo poi saputo che in Cina non esisteva una traduzione cattolica di tutta la Bibbia, decise di andare lì per tradurre la S. Scrittura nell’idioma di Confucio. E questo voto consegnò alla Vergine Immacolata, verso la quale nutrì sempre un affetto filiale, in occasione della prima messa celebrata nella sua città natale nel santuario della Ravanusa, il 15 agosto 1930, nella solennità della Beata Vergine Assunta in cielo.
Giunse in Cina nel 1931, svolgendovi un’intensissima ed ammirata attività missionaria e caritativa, dedicandosi soprattutto alla realizzazione dell’ardito progetto biblico, che portò a compimento nel 1968, e che resta, come si espresse il Cardinale cinese Paolo Yupin, «la più grande impresa letteraria della Chiesa Cattolica in Cina».
Nel 1945 fondò a Pechino anche uno Studio Biblico.
Circondato da vasta fama di santità, ammirato per la sua semplicità francescana e per il suo costante e accattivante sorriso, compianto particolarmente dai poveri e dai lebbrosi di Coloane, il Servo di Dio si spense il 26 gennaio 1976 nell’Ospedale “Canossa”di Hong Kong.
Il nome di Allegra è legato particolarmente alla ormai celebre traduzione della intera Bibbia in lingua cinese, da lui avviata l’11 aprile 1935, festa della Vergine Addolorata, mettendo in atto il più ardito “progetto” della sua vita, da lui pensato come un atto di fede nella Parola di Dio, e di un amore grande per il popolo cinese che doveva poter leggere, nel suo idioma, la “Lettera scritta da Dio al suo popolo”.
Amore per la Parola di Dio e zelo per il bene dei fratelli cinesi costituirono in fra Allegra un binomio inscindibile, che lo sosterranno nei momenti difficili e che lo renderanno disposto ad accettare ogni contrarietà per l’attuazione di quello che fu il più grande desiderio del suo cuore.
Dalla meditazione assidua della Parola di Dio e in particolare dei misteri di Cristo, scaturì nel nostro amato Venerabile l’intensità della contemplazione e l’ardore dell’azione apostolica. Allegra, come attesta uno dei testimoni nel corso del Processo per la sua beatificazione: «Era l’uomo di Dio, che sentiva Dio, che vive-va di Dio e che donava Dio».
Constatata la crescente fama di santità che, anche dopo la morte, continuava a circondare la figura di Allegra, nel 1983 il Vescovo di Hong Kong, accogliendo la richiesta del Postulatore generale dei Frati Minori, autorizzava l’avvio di un regolare Processo canonico per accertare la santità di vita e l’eroicità delle virtù praticate dal Servo di Dio.
La Causa si concluse formalmente il 15 dicembre 1994 con il Decreto sulle virtù eroiche a cui seguì, il 23 aprile 2002 quello che attesta la natura miracolosa di una guarigione ottenuta per intercessione del nostro Venerabile.
Il 29 settembre 2012, il Santo Padre Benedetto XVI, con la Sua Autorità Apostolica, lo ha proclamato BEATO.